Gli eroi sono quei pompieri morti per salvare altre vite nelle Torri Gemelle. Gli eroi sono quei polizziotti che rimangono uccisi o feriti per sventare una rapina, uno scippo, una cattura. Gli eroi sono quei commercianti che denunciano il pizzo di mafia e camorra e vivono sotto scorta. Gli eroi sono quei medici che in silenzio aiutano la gente sfortunata in Africa. Gli eroi sono l’albanese che salva durante il terremoto i suoi amici dalle macerie di Onna, dopo aver inutilmente cercato di salvare le proprie figlie. Gli eroi sono coloro che si gettano in acqua durante uno tsunami in Indonesia per salvare altre vite a scapito della loro. Gli eroi sono ragazzi che sacrificano la loro vita nel Sichuan per salvare bambini. Questi sono gli eroi.Ho assoluto rispetto per la morte di chiunque, anche il peggior dittatore nel momento della sua morte merita il rispetto del silenzio. Non sono i sei soldati morti in Afganistan a auto-proclamarsi eroi, loro hanno avuto lo sfortunato coraggio di trovarsi nel posto sbagliato nel momento sbagliato, come è capitato a molte altre migliaia di civili in attentati terroristici in Medio-Oriente, ma sono le istituzioni, lo stato. Per quale ragione vengono proclamati eroi? In base a quale criterio? Fare il soldato è un lavoro, fare il soldato in quelle terre è un lavoro molto ben retribuito, fare il soldato non è come fare l’operatore ecologico, l’incidente, la morte, è sempre dietro l’angolo, non nascondiamoci dietro un dito. Un soldato sa a cosa va incontro, è il suo lavoro, l’operaio di un’industria tessile no, non può sapere che per un incidente può morire, non è previsto, non è un lavoro dove si può morire, eppure succede, eppure l’operaio porta avanti una nazione, porta avanti una famiglia. Capiamoci, non sto mettendo sulla bilancia la vita di un operaio e di un soldato, come anche la loro utilità, a molti sembrerà una cosa molto di sinistra, quella sinistra che in Italia sembra diventata un gattino di 3 mesi quando la mamma lo allontana e non lo vuole più con se e lui, spaesato, non sa che fare e si guarda intorno alla ricerca di un altro punto di riferimento. Ambedue, soldato e operaio, hanno diritto a tutto il mio rispetto, ambedue hanno le loro funzioni, la loro utilità. Allora perchè i funerali di stato per sei persone morte durante il compimento del loro lavoro ad alto rischio? Perchè non è lo stesso per gli operai che portano giornalmente avanti una nazione e muoiono? Perchè non per quelle Forze dell’Ordine che giornalmente proteggono le nostre strade? Perchè dei funerali di stato fatti con i soldi degli stessi contribuenti morti sul lavoro? Non lo capisco. Quale è il motivo di tanta ipocrisia e bigottismo? Cosa cercano di inculcarci, cosa cercano di dimostrare con questo? Quale è il loro intento? Perchè due pesi e due misure? Mi riferisco alle istituzioni, ai politici, ai benpensanti, e probabilmente anche all’industria bellica. Tutto questo mi fa davvero schifo, non la uso mai, è una parola che non mi piace ma in queste occasioni è quella più adatta.Gli eroi siamo tutti e nessuno, e tutto questo mi fa davvero vomitare.
Ma quali eroi…
22 settembre 2009 di Janvitus
Hanno dato da lavorare agli sciacalli dell’informazione .Suonavano i campanelli dei parenti per l’intervista e altro peggio ancora .
Sono abbastanza d’accordo con te, ma il ragionamento sul rischio insito nel lavoro è applicabile anche a " quei poliziotti (con una z sola!) che rimangono uccisi o feriti per sventare una rapina, uno scippo, una cattura."Non credi ?
è più un eroe quella persona che, invece di andare al cinema per i fatti suoi, passa gratuitamente la notte sveglio in ambulanza a salvare la vita ad ogni malcapitato che il militare in "missione di pace", i veri eroi sono quelli che salvano le vite, non quelli che le mettono in pericolo!è un eroe quell’operaio che pur di dare da mangiare ai propri figli rischia la vita in cima a ponteggi da vertigini e non quel militare che sceglie volontariamente di andare in guerra, che magari vende i propri ideali e i propri principi al politico di turno!!
[cit]Fare il soldato è un lavoro, fare il soldato in quelle terre è un lavoro molto ben retribuito[/cit]scusa ma tu quando parti? no perché visto che è una grande occasione economica andare a rischiare la vita(in nome del proprio paese) mi chiedo che stai facendo ancora davanti alla scrivania.
@ninetto: un soldato in afghanistan prende come minimo 4000€ al mese, ma non tutti vogliono andarci.Io ad esempio si, infatti lascerò il mio lavoro in tv per andarmi ad arruolare e sperare di essere mandato all’ estero, possibilmente nei parà, altrimenti dopo il primo anno faccio domanda in polizia.Ma non mi sento un eroe, l’ unico militare eroe è quello che muore difendendo il proprio paese su suolo nazionale. mi dispiace per le vittime e per i loro familiari, ma è così.
salve,cara Pietro,innazitutto un militare non decide volontariamente di effettuare una missione,ma bensì avendo giurato fedeltà alla repubblica italiana deve accettare anche questo.Per quanto mi riguarda non puoi mettere sullo stesso piano un operaio e un militare,in quanto tutto quello che fa l’operaio (ponteggio,macchine elettriche pericolose e altro)lo fa anche un militare comune.Eroi e non eroi..L’eroe, nell’era moderna, è il protagonista di uno straordinario e generoso atto di coraggio, che comporti o possa comportare il consapevole sacrificio di sé stesso, allo scopo di proteggere il bene altrui o comune..diciamo che leggendo puoi farti una migliore idea.
@FrancescoÈ scappata uan "z" di più ;)Ed è proprio li che si rafforza la mia idea che c’è una distinzione troppo forte, fra chi muore in guerra e chi muore qui per cause "normali", soprattutto è da qui che parte la mia riflessione.Guarda caso prima si parlava di "missione di pace", ora la chiamano con il nome giusto, "guerra", chissà perchè…@ninettoChe ragionamento è? La mia vita non ruota dietro i soldi, e di certo non è la mia massima ambizione andare a sparare la gente. Forse dovresti rileggere bene quello che ho scritto, perchè se pensi che io ce l’abbia con i soldati, non hai compreso il vero punto della questione.
@ Janvitusperché scusa quei 6 ragazzi hanno sparato a qualcuno? mi dici quante vittime hanno fatto i ragazzi italiani che sono li in missione?…quei 6 ragazzi sono li perché il loro(il tuo) Paese gli ha chiesto di lasciare le loro mogli i figli gli amici per recarsi li, sai tutti quei ragazzi non stanno li per prendere un po’ di soldi in più in busta paga anzi ti assicuro che non ci vorrebbero stare perché qui in Italia con i propri cari seduti sul divano si stà molto meglio…ma loro hanno giurato e ora sono li e sono morti per il loro Paese e IO li considero EROI a differenza tua e di tutte le altre persone che come te sono capaci solo di sminuire le azioni altrui.La storia che la propria vita non ruota attorno ai soldi è come la favola della volpe e l’uva che visto che non riusciva ad arrivare al grappolo disse che era acerba…
E’ quello che dovrebbe farci riflettere di più sull’accaduto, e che nel nostro paese i minuti di silenzio si fanno solo in queste circostanze, senza pensare a quante persone muoiono ingiustamente e senza che nulla venga detto al mondo. Nessuno fino a due giorni fa pensava ai nostri soldati a Kabul, ma ora 6 parò sono morti e sono degli "eroi" che si sono sacrificati per la patria. Mi sembra che su questo pianeta esista troppa ingiustizia e disparita…e anche questa volta salveremo la nostra coscienza chiamandoli eroi…
Io ancora mi chiedo perchòe famiglie non abbiano mandato a cagare tutti.
Ve la ricordate "La Ballata Dell’Eroe" di Fabrizio De Andrè?Era partito per fare la guerraper dare il suo aiuto alla sua terragli avevano dato le mostrine e le stellee il consiglio di vender cara la pellee quando gli dissero di andare avantitroppo lontano si spinse a cercare la veritàora che è morto la patria si gloriad’un altro eroe alla memoriama lei che lo amava aspettava il ritornod’un soldato vivo , d’un eroe morto che ne faràse accanto nel letto le è rimasta la gloriad’una medaglia alla memoria.Saluti, Pino
streetcross è un vero eroe
Ah si … sai cosa significa stare mesi mesi e mesi, lontano dalla propria famiglia, i propri cari, arrivando alla sera ringraziando il signore di essere ancora in vita? SAI COSA SIGNIFICA AVERE DEI BAMBINI LONTANO, MOLTO LONTANO E NON POTER ESSERE LI CON LORO? oppure credi semplicemente che sono andati fin laggiù per diventare ricchi? Non molti (purtroppo) si rendono conto dei sacrifici da fare dopo aver giurato fedeltà.
@Janvitus => +1
Che simpaticone :asd:
Un Eroe non muore … e anche quando lascia questa terra viene ricordato nel tempo.
mah, mi sa tanto che qua nessuno sa quale sia il reale compito di un soldato, fuffa propagandistica e luoghi comuni a parte.come soleva sintetizzare efficacemente il Generale Patton: "il compito di un soldato non è quello di morire per la propria patria, ma di fare in modo che siano i fottuti bastardi che stanno dall’altra parte a morire per la loro".considerato, inoltre, che la leva non è più obbligatoria e che l’arruolamento è su base esclusivamente volontaria, direi che chi sceglie questa professione ha ben chiaro che la possibilità di morire ammazzato costituisca una sorta di "malattia professionale", come lo sa bene chi si arruola nelle forze dell’ordine; anzi, statisticamente è molto più probabile lasciarci la pelle facendo il Poliziotto, il Carabiniere (per il carabiniere la probabilità raddoppia, visto che è anche un soldato e viene impiegato nelle missioni all’estero) o il Finanziere…
Quoto tutto ma vorrei aggiungere un particolare:Perchè il ‘lavoro’ del militare è svolto prevalentemente da meridionali? Per molti è un’occasione per fuggire da un’ambiente difficile e l’unica alternativa a una vita in qualche modo vicina ad ambienti mafiosi. @Ninetto permettimi di farti notare che il lavoro del militare è tante cose, tra cui SPARARE quando necessario. Non è che alla prima occasione magari uno si tira indietro e nel mezzo di uno scontro a fuoco si pò urlare al nemico ‘io sono un pacifista’. Mi risulta che TUTTI i soldati italiani impegnati all’estero siano la come VOLONTARI. Quindi il NOSTRO paese non gli ha chiesto nulla, loro si sono PROPOSTI per andare in missioni all’estero perchè ben pagate. Conosco una persona che è in afganistan, motivo i tanti soldi. Chi gli accenno ai rischi prima della partenza ricevette come risposta una sonora risata.@Blaster: ok il lutto, ok il dolore, ok il figlio perso ma una comparsata su una tv nazionale ce la vogliamo negare? Ci lasciamo scappare l’occasione di vedere i nostri nomi e cognomi sulle pagine di un quotidiano? Sarò cinico ma tanti IMHO hanno registrato i TG e si sono comprati i giornali dove comparivano!
Sono assolutamente d’accordo con Jan! Bel post!
Nessun rispetto per chi imbraccia un arma per limitare la libertà. Nessun rispetto per chi imbraccia un arma per esportare la democrazia. Le forze dell’ordine sono il braccio armato dei padroni, sono i servi del potere, si fanno sfruttare deliberatamente. Perchè chiamarli eroi e santificarli? Perchè è esattamente questo lo strumento di sottomissione dello stato…il nazionalismo, la patria, l’onore. Servi dei servi, sono solo servi. Fatti per morire, con l’illusione che la gloria li renda immortali. Servi dello stato, servi dei padroni. Solo servi dei servi.